I bigoli in salsa sono una specialità tipica della cucina veneta e della città di Venezia, consumata per tradizione nei giorni di magro come la vigilia di Natale, il mercoledì delle Ceneri e i venerdì di Quaresima. Un primo piatto semplice e veloce, tanto povero quanto ricco di gusto. E con pochi ingredienti: solo acciughe e cipolle, che condiscono la pasta veneta per eccellenza. I bigoli fanno parte della cucina del Veneto praticamente da sempre. Non solo ormai si mangiano nei modi più disparati, ma a loro sono state dedicate numerose feste e canzoni popolari in giro per la regione. Esiste persino un modo di dire: “andar a bigoli” che vuol dire “andiamo a mangiare”. Ma mentre in alcune città è facile trovare i bigoli abbinati a sughi di carne, ad esempio al ragù d’anatra, quelli “in salsa” sono una solida tradizione veneziana. Si dice che la ricetta dei bigoli in salsa sia nata all’interno della comunità ebraica di Venezia. Questo piatto oggi si trova tutto l’anno, ma è usanza gustarlo soprattutto nelle giornate di magro, ovvero la vigilia delle festività religiose durante le quali si digiuna e non si mangia carne. Ed ecco qui la salsa, che però nulla ha che fare con la salsa al pomodoro che tutti conosciamo. La “salsa” veneta infatti si fa con olio d’oliva, (abbondante) cipolla e sardéle, che un tempo rappresentavano il pesce più a buon mercato. Se si parla di pasta non possiamo che nominare i bigoli, un formato di pasta simile a degli spaghetti grossi, con una particolare superficie porosa. La ricetta originale si prepara con solo farina, acqua e un pizzico di sale, tuttavia la versione che si è diffusa di più prevede anche le uova. In un’altra la farina bianca viene sostituita da quella di grano saraceno e si ottengono dei bigoli più scuri, i bigoli mori. La storia dei bigoli risalirebbe al Trecento, ai tempi della guerra tra la Serenissima e i turchi che affondavano le loro navi con il grano; quindi un cuoco, dovendosi arrangiare, si inventò un nuovo impasto che ebbe subito successo. La fama dei bigoli crebbe però nel 1604 grazie a Bartolomio Veronese, detto Abbondanza, un pastaio padovano che brevettò un macchinario di legno, il bigolaro. Si trattava di un torchio manuale con trafila in bronzo con cui si producevano diversi tipi di pasta lunga. Tra questi, neanche a dirlo, vi erano gli spaghettoni ruvidi tanto amati dai veneti. 400 g bigoli Infine accompagnali con un buon calice di vino bianco, come un Collio Bianco Frontiere di Vigneti Sant’Helena, fresco e aromatico. Buon appetito! Usa il modulo qui sotto per prenotare o per chiederci qualsiasi cosa ti venga in mente, ti risponderemo al più presto. Usa il modulo qui sotto per prenotare o per chiederci qualsiasi cosa ti venga in mente, ti risponderemo al più presto. Le origini dei bigoli in salsa
La pasta lunga veneta: i bigoli
Bigoli in salsa, la nostra ricetta
Ingredienti per 4 persone:
10 filetti di acciughe sotto sale
1 cipolla bianca grande
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.
½ bicchiere di acqua e vino
Prezzemolo tritato
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